Verso 1: È un mattino lento, scivola il caffè e sul divano c'è Virgola che fa per tre. Con gli occhi chiusi, sogna chissà che, un po’ ribelle, un po’ misterioso com’è. Salta sul tavolo, guarda fuori un po’ nel suo regno tutto è musica e rock’n’roll. Non lo puoi fermare, non sai dov’è, ma quando chiama, tu rispondi: perché? Ritornello: "Mi chiamo Virgola sono un gattino sono la stella del telefonino. Chiusa parentesi. Chissà chi è? Se non rispondi questo non lo saprai mai!" Verso 2: Ha nove vite, ma vive alla grande, il tempo vola, ma lui lo prende. Un salto in aria, poi giù sul parquet, con quella coda che disegna la libertà. Ti guarda fisso, ti legge l’anima, come se sapesse già la tua realtà. E quando è notte, ti farà capire, che ogni silenzio ha un ritmo da scoprire. Ritornello: "Mi chiamo Virgola sono un gattino sono la stella del telefonino. Chiusa parentesi. Chissà chi è? Se non rispondi questo non lo saprai mai!" Bridge: E anche se il mondo corre e non si ferma mai, Virgola resta lì, tra sogni e guai. Un po’ poeta, un po’ re del caos, e nel suo mondo non si sente mai perso. Ritornello (x2): "Mi chiamo Virgola sono un gattino sono la stella del telefonino. Chiusa parentesi. Chissà chi è? Se non rispondi questo non lo saprai mai!" Outro: E così il giorno finisce con lui, tra le sue fusa e i tuoi pensieri bui. Virgola, Virgola, chiudi la scena, sei tu il gattino che risolve ogni problema.

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